Omelia funerali mons. Luigi Riccardi

Funerali di don Luigi Riccardi – Castelceriolo
Cari fratelli e sorelle, siamo qua, in questa celebrazione dell’eucaristia, per accompagnare il nostro caro don Luigi; un uomo che nella sua vita ha compiuto molteplici servizi alla Chiesa di Alessandria; un sacerdote proprio, è il caso di dirlo, fino al midollo. Un uomo passionale e pacato; un uomo intraprendente e meticoloso, un tesoro prezioso per la Chiesa di Alessandria. Pensavo, poco fa, parlando con il Signore, a che cosa abbiamo perso e mi dicevo: “No, non abbiamo perso nulla perché lui ci è vicino, lui ci assiste, lui ci vuole bene, lui intercede per noi dall’alto, lui è con noi”. La bellezza del sacerdozio è proprio questa: dal catechismo diciamo che il carattere del sacramento permane anche nell’al di là, siamo sacerdoti per sempre; questa è la bellezza del sacerdozio: permanere nel ruolo di intercessore, di pontefice, di mediatore tra Dio e noi; e don Luigi non smette di farlo. E anche in questo periodo in cui le sue forze venivano meno e la malattia avanzava, non sentivamo un vuoto; non ho avuta una sensazione di vuoto: don Luigi che faceva tante cose e adesso è fermato dalla malattia; di fronte a don Luigi ho sempre avuta la sensazione di pienezza. È questa l’impressione che mi ha fatto quando venivo a trovarlo qui a casa sua; mi doveva parlare di alcune cose, voleva consigliarsi sul parlare o no con alcune persone di questioni importanti; tutto questo mi faceva tenerezza perché notavo l’attenzione che poneva in ogni cosa, l’affetto che portava per fare le cose nel modo migliore per tutti, cercando sempre di non condurle in modo approssimativo. E io che lo vedevo in quello stato di salute non certo buono mi dicevo: “Guarda un po’ che cosa sta pensando in questo momento: agli altri, alle situazioni, alla Diocesi, alle cose che ha curato nella sua vita, alle cose che doveva lasciare e raccontare”. Un grande esempio. Cari confratelli, grazie per la vostra presenza così numerosa, segno del vostro grande affetto, della vostra stima e del vostro apprezzamento per don Luigi. Vogliamo raccogliere la sua eredità: l’eredità di un pastore che si è speso con grande generosità, con grande amore, per la nostra Chiesa alessandrina. Questa generosità e questo amore, oggi, lo dobbiamo declinare in un contesto di cambiamento grande, epocale. Quando guardo a questi sacerdoti che sono passati attraverso questa epoca, così difficile per la Chiesa, rimango colpito perché hanno consacrato la vita al Signore, hanno lasciato tutto per seguirlo, si sono dedicati interamente al Signore e si sono ritrovati a servire il Signore in un contesto storico nel quale le chiese si sono svuotate. Rimango sempre ammirato della fedeltà di queste persone che, in un momento così difficile, è rimasta immutata fino alla fine; questi uomini hanno cercato di servire al meglio il Signore in momenti in cui oggettivamente non era alquanto facile e gratificante servirlo; quando tutto va bene, infatti, quando le persone vengono e partecipano è più facile; ma in queste condizioni non era certo facile. Ora penso alla sfida che, a noi piccolo gregge, ci aspetta; e credo che, a questo punto, il nostro presbiterio debba contare, sempre di più, sul nostro presbiterio celeste, perché ci sono tanti nostri confratelli in cielo che stanno intercedendo per noi, adesso anche don Luigi. Vogliamo affidare a loro questa grande intercessione per la nostra Chiesa alessandrina, perché, noi piccolo gregge, possiamo essere una comunità apostolica che evangelizza. Chiediamo la grazia al Signore, e don Luigi interceda per noi perché riusciamo a volerci bene sempre di più tra noi, perché riusciamo ad amarci e ad essere un cuor solo ed un’anima sola come il collegio apostolico, e perché possiamo con forza portare avanti questo ministero, come lui, con grande fedeltà e generosità, passione competenza. La Vergine Maria, la nostra Signora della Salve, che lui tanto venerava con amore, interceda per tutti noi perché anche noi ci lasciamo guidare dallo spirito di Dio, viviamo questo cammino sulla terra nella consapevolezza che poi viene il bello. Don Luigi è arrivato alla soglia del bello. Gli vogliamo dire il nostro grazie con il cuore pieno di gioia per quando ha fatto per noi. E vogliamo accompagnarlo nel bello eterno, nella gioia eterna, perché il Signore lo ricompensi delle sue fatiche e lo faccia tenere sempre in contatto con noi per ritrovarci tutti un giorno nella gioia e nella pace del Signore.
Sia lodato Gesù Cristo.