Omelia Veglia Missionaria

Veglia missionaria
Is 45, 1.4-6; 1Ts 1, 1-5; Mt 22, 15-22
Carissimi questa bella testimonianza che abbiamo ascoltato mi ha richiamato l’esperienza fugace in Brasile in occasione della giornata mondiale della gioventù quando vi trascorremmo un po’ di giorni nel 2013 e, anche in quella occasione, incontrammo comunità vive, vivaci, convinte, in vera uscita e segnate da una forte testimonianza. La missionarietà si gioca tutta sulla vivacità e sulla convinzione interiore che trabocca in una azione esterna; se anche ci mettessimo a tavolino per chiederci che cosa sia possibile fare per testimoniare, potremmo trovare delle idee intelligenti ed interessanti, ma il vero problema della testimonianza è la credibilità del testimone. La credibilità in termini di gioia, una gioia che diventa una urgenza interiore, una voglia di raccontare agli altri una cosa che ti rende felice perché anche l’altro possa sperimentarla. Questa testimonianza, quindi, si nutre di una esperienza personale di Dio, di un mettersi davanti al Signore prostrati all’ascolto della sua parola, e desiderare poi di andare e di annunciare. Ecco carissimi, credo che per noi sia importante rifocalizzare questa nostra gioia; se siamo veramente contenti di Gesù, se ci dà gioia pensare a lui, avremo anche voglia di annunciarlo. Questi passaggi sono un continuo richiamo a metterci nell’ascolto del Signore, alla sua sequela. Essere Chiesa in uscita significa essere una Chiesa che ha ascoltato la parola di Dio e la vuole trasmettere; essere Chiesa missionaria vuol dire avere sperimentato la gioia di Cristo e volerla donare. Questi passaggi chiedono una azione corale e comunitaria, non sono semplicemente frutto dell’impegno di singoli che pur ci deve essere. La fede, ci diceva Giovanni, nasce dall’incontro con il Signore, e la gioia di averlo incontrato fa sì che la comunità diventi missionaria. Chiediamo la grazia di essere capaci anche noi di essere comunità missionaria. Il percorso che stiamo facendo di discernimento comunitario ha proprio questo scopo: essere Chiesa in uscita, essere Chiesa missionaria come ci chiede il Papa; devo dirvi che in queste due prime settimane di discernimento comunitario ho avuto una ottima impressione di persone che hanno voglia di ascoltare la parola di Signore, di conoscerla, di portarla nel cuore per poi arrivare ad agire, servire, annunciare. Chiediamo la grazia per intercessione della Madonna della Salve, nostra clementissima e amatissima patrona, di essere capaci di questo percorso: un percorso che ci porta davanti al Signore per ascoltarlo, contemplarlo; un percorso che ci fa sperimentare la gioia di Dio, e, a livello comunitario, ci mette voglia di annunciarlo. Il Signore ci accompagni perché possiamo con ogni espressione di noi stessi e delle nostre comunità essere annuncio di gioia e di lode.
Sia lodato Gesù Cristo.