Omelia S. Messa Natale delle Forze Armate

Natale delle Forze Armate
Is 48, 17-19; Mt 11, 16-19
Carissimi in questi giorni sto ricevendo tante categorie di persone, e prossimamente avrò il piacere di ricevere le autorità, ed è sempre interessante, ogni anno, il dialogo che si sviluppa, le cose che emergono. Mi sembra che il vangelo che abbiamo appena ascoltato sia molto alessandrino: Gesù si trova di fronte ad un problema: questa generazione è come bambini che stanno seduti in piazza e rivolti ai compagni gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. Probabilmente è una specie di filastrocca, sapete quando i bambini, i ragazzi, i giovani – ricordo di aver passato dei pomeriggi seduto sui motorini a decidere che cosa fare, senza fare niente per tutto il pomeriggio – faticano a fare una cosa piuttosto che un’altra, cercare di mettersi d’accordo e nulla va bene. Anche noi adulti ci portiamo dietro questo retaggio. Una cosa che vedo e che è piuttosto faticosa nella nostra Alessandria, è proprio quella di imparare a valutare positivamente le cose, cioè a non vedere tutto in modo pessimistico. Alle volte, può succedere, ci si oppone a qualche cosa, ci si oppone all’opposizione di questa cosa e si va avanti in questo modo. Sono dinamiche che purtroppo leggiamo frequenti tra noi. Gesù si lamenta perché questo succede con lui. Prima con il Giovanni il Battista dicono: “Questo è esagerato: vive nel deserto, mangia locuste e miele selvatico, è vestito con peli di cammello”. Arriva Gesù che non vive nel deserto, non mangia locuste e miele selvatico, non è vestito con peli di cammello e dicono: “Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori”. Non va mai bene. È importante avere una mentalità sana in cui siamo capaci di vedere la positività delle cose e di gioire del fatto che qualcuno faccia qualcosa di buono. E questo in tutti i campi; questa positività della relazione che, in questo caso Gesù invoca, è veramente importante ed essenziale. E questo vale anche tra voi; non conosco quali siano le goliardie tra polizia e carabinieri; ricordo, quando ero giovane scout, questo problema c’era con l’Azione cattolica: noi scout non vedevamo di buon occhio l’Azione cattolica e viceversa. Finché si scherza è tollerabile; io mi arrabbiavo molto dicendo: “Stiamo tutti lavorando, in modo diverso, alla stessa cosa”. Credo carissimi che dobbiamo fare sempre memoria e riflessione su queste cose molto semplici e banali della vita di tutti i giorni, ma che fanno girare una società in modo migliore; le nostre divisioni e specificità sono una ricchezza e vanno viste come tali, e dobbiamo educare anche gli altri a vivere in questo modo nella società perché in Alessandria ci sia la capacità di vedere il bene, anche quello degli altri, senza invidia, senza brontolio, senza ostacolare. Credo che sia un obiettivo da raggiungere; dall’altra parte dobbiamo avere la resistenza, e talvolta la resilienza, per andare avanti anche quando, come ovvio, non abbiamo un ala festante che plaude alle cose buone che facciamo. Ma sappiamo anche che, nel nostro servizio, non sempre il bene che facciamo è riconosciuto, ma d’altronde ci vuole sempre qualcuno che faccia il bene gratis, anche quello scomodo. Io sono contento di farlo anche se mi è faticoso e pesante, ma sono contento di farlo, di provarci, perché sono convinto che questa è la strada attraverso la quale costruiamo qualcosa nella nostra società. Credo che le forze dell’ordine, su questo punto di vista, abbiano qualcosa da offrire alla società e possano essere un esempio positivo; e tutti noi siamo richiamati sempre a ripartire e a ricostruire sulle cose più semplici. Vogliamo allora chiedere al Signore che l’occasione di questo natale, in cui Dio si fa uomo in spirito di umiltà e di annientamento per aiutare gli uomini, sia per noi un esempio grande per il nostro servizio, e perché possiamo fare lo stesso, anche se faticoso anche se lo paghiamo, con generosità e profondità, e soprattutto con gioia. La Vergine Maria, nostra Signora della Salve che veneriamo con particolare affetto in Alessandria, benedica tutti noi e voi in questo Natale perché progrediamo nell’amore, nella generosità e nella gratuità.
Sia lodato Gesù Cristo.