Epifania del Signore

Epifania del Signore
Is 60, 1-6; Ef 3, 2-6; Mt 2, 1-12
Carissimi fratelli e sorelle il profeta Isaia anticipando la venuta del Signore dice: “Su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te”. Sta parlando di Gerusalemme, del popolo di Dio, della Chiesa. Parla di popoli che vengono a Dio, sui quali risplende la luce di Dio, verso i quali Dio si manifesta. San Paolo nella lettera agli Efesini dice: “Il mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito”. Carissimi fratelli e sorelle in questo giorno in cui celebriamo la manifestazione del Signore – epifania vuol dire esattamente la manifestazione di Dio al suo popolo – dobbiamo prendere coscienza che una Chiesa, agli occhi della quale non si manifesta il volto del Signore, è una Chiesa orfana, una Chiesa senza cuore, un guscio senza polpa. La forza della vita cristiana scaturisce proprio dall’incontro con Gesù; possiamo fare vita cristiana solo nella misura in cui noi incontriamo il Signore Gesù. La vita cristiana non è il frutto dell’impegno dei cristiani, tanti cristiani che ascoltando quello che il Signore dice si impegnano, ed ecco la vita cristiana, non è così. La vita cristiana è il frutto che scaturisce dall’incontro personale di ciascuno di noi con il Signore Gesù, incontro che poi si riflette e si rifrange nella vita della comunità e diventa attiva, impegno. Questo è il punto: o noi abbiamo una epifania nella nostra vita o una vita senza epifania vuol dire una vita non cristiana. Magari siamo dei buoni supporters, dei buoni fan, ma non siamo buoni cristiani se la nostra esistenza non conosce l’epifania del Signore, l’epifania personale, la manifestazione a me di Gesù. Riuscire a discernere la differenza tra l’epifania o non epifania nella vita di una persona non è banale; non dobbiamo preoccuparci se gli altri hanno conosciuto il Signore, ma dobbiamo conoscerlo noi. Dobbiamo fare questo discernimento su di noi, su di me: Io ho incontrato Gesù? Dai frutti comunque si vedono dei segni, non sono evidentissimi. Esempio: i Magi si presentano ad Erode e gli chiedono: “Dov’è colui che è nato, il re dei giudei?”. Erode sbianca, è all’oscuro completo. “Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. Il re Erode “restò turbato”. Questo fatto del Messia era fuori dall’orizzonte del suo interesse ed ora, entra nell’orizzonte del suo interesso, solo perché, a quanto lui ha capito, il messia doveva regnare su Israele e, dunque, avrebbe perso il posto. Poi, del resto, che fosse veramente il Messia evidentemente non gli importava più nulla tant’è vero che ha cercato di ammazzarlo. Eppure si informa e viene a sapere dov’è nato. Chiede agli scribi e questi gli rispondono: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta”, e citano la Scrittura. Erode chiede informazioni ai Magi “perché possa adorarlo”; ma vuole ammazzarlo, e non demorderà anche quando i Magi, avvertiti da un angelo, prenderanno un’altra strada e non ritorneranno a Gerusalemme a riferire esattamente ad Erode come aveva chiesto. E allora dopo un po’, visto che i Magi non sono ritornati da lui, ammazzerà tutti i bambini sotto i due anni. Del Messia non gliene importa nulla e sa che il Messia d’Israele deve nascere a Betlemme. Spaventoso questo atteggiamento. Anche quelli della sua coorte sono forse partiti tutti in massa per Betlemme? Gli scribi che gli hanno detto che deve nascere a Betlemme di Giudea, che cosa hanno fatto? Sono rimasti a casa. Chi ha una infarinatura della parola di Dio la ascolta, può anche studiarla, può anche laurearsi, ma se la parola di Dio non gli muove la vita, tutto è inutile, perché quello che conta è se ci si mette in moto, se Gesù ci mette in moto, se Gesù stimola la nostra vita, se Gesù diventa centrale nella nostra vita: questo è quello che conta, non quello che appare. Se per caso Gesù diventasse importante per la nostra vita, ci programmeremmo subito su che cosa dovremmo fare, cosa che ci spaventa tantissimo. Lasciamo perdere tutto questo, pensiamo se Gesù ha un ruolo vero nella nostra vita. Chi è per te Gesù? Si è manifestato nella tua vita? Se così non fosse la tua vita sarà ferma e avrai anche un’aggravante davanti a Dio un giorno: “Non sapevi quello che io ho detto? Non hai sentito che devi amare i tuoi nemici e amare i tuoi persecutori? Non sentito che devi perdonare a tutti, settanta volte sette ad una persona, non hai sentito?”. Questo ci dirà il Signore. Ma vedete queste azioni morali di vita cristiana vissuta sono la conseguenza di un incontro; io non posso vivere il cristianesimo affacciato alla finestra come spettatore di quello che accade nella piazzetta sotto casa mia. Questa non è la Chiesa in uscita di cui ci parla papa Francesco, questa è una Chiesa affacciata al balcone. Non possiamo rimanere affacciati al balcone guardano per tutta la vita una piazzetta. Questo non ha nulla a che fare con il cristianesimo. Carissimi fratelli e sorelle come si fa allora? Nella mia lettera pastorale ho detto che ci sono quattro luoghi in cui si può incontrare Dio, quattro epifanie di Dio: i sacramenti, con l’eucaristia prima di tutto, quella che stiamo celebrando ora, presenza viva di Gesù in corpo, sangue, anima e divinità; la comunità: “dove due o più sono riuniti in mio nome io sono in mezzo a loro”, una comunità vera, una comunità in cui si mette in comune, non dove i corpi si trovano in un posto prossimo nelle stesso tempo; i poveri: “ogni volta che avete fatto una di queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me”; la parola di Dio, la preghiera: incontro forte con Dio. Cari fratelli e sorelle vi supplico, muoviamoci, cerchiamo il Signore perché ora si fa vicino, ora è il tempo, ora è il momento dell’incontro, ora è il momento in cui facciamo sul serio e incontriamo Gesù. Tocca a noi volerlo incontrare, che non ci accada, come gli scribi, che sentirono tutto e rimasero fermi. La Vergine Maria, nostra Signora della Salve, ci accompagni e ci guidi in questo giorno dell’epifania, perché nasca in noi il desiderio forte di incontrare il Signore e di vivere la sua manifestazione.
Sia lodato Gesù Cristo.