Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Gen 3, 9-15.20; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38
Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo ascoltato, nella prima lettura, la radice dei nostri problemi: il peccato originale; e, del peccato originale, abbiamo ascoltato soprattutto la reazione dell’uomo. L’uomo quando pecca ha delle reazioni che fanno sì che, anziché rimediare all’errore, peggiora ancora di più. Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero che cosa fa? Si va a nascondere; quando si accorge che Dio è nei paraggi, infatti, si nasconde per bene. Non entra in relazione, non è capace di mettersi di fronte a Dio e chiedere perdono. “Ho udito la tua voce nel giardino, ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”. La paura, come ripeto ossessivamente, è il contrario della fede. L’uomo ha avuto paura, non ha avuto fede, non ha avuto un rapporto di fiducia con Dio. E dal peccato nasce la divisione con la donna, e nascono tutti i problemi di non accesso all’albero della vita: il dolore, la sofferenza, la morte, la fatica. Il vero atteggiamento dell’uomo, di fronte al proprio peccato, è saper comparire davanti a Dio con la sua pochezza, nella solitudine del suo peccato e dire: “Signore, scusami. Signore, pietà”. Abbiamo cantato, all’inizio della celebrazione, il “Signore pietà”: mi pare non esista una invocazione più dolce del Kyrie, Abbiamo cantato il Kyrie della “Missa cum jubilo”, il kyrie della messa della Madonna, dove le voci degli uomini insieme, con il senso della comunità, salgono a Dio; solo le voci degli uomini, l’uomo nella sua solitudine ma insieme, riempiono il tempio e il luogo della presenza di Dio riecheggia della voce dell’uomo che dice: “Kyrie eleison, Signore pietà”. Questo è l’atteggiamento dell’uomo di fronte al peccato, questo è l’atteggiamento dell’uomo di fronte alla propria pochezza. Guai a noi se il nostro peccato ci dovesse scoraggiare, sarebbe un segno di superbia. Che cosa ti aspetti, di non sbagliare? Sbaglierai ben in qualcosa, non ti insuperbire, è normale che sbagli, confida nel Signore, vai ai suoi piedi, digli con il cuore: “Signore abbia pietà di me”. Così hanno fatto tanti che hanno incontrato Gesù. Questa capacità di dire: “Signore, abbi pietà di me”, apre le porte alle grandi azioni di Dio nella nostra vita. Perché quando io imploro il Signore e mi metto ai suoi piedi, imploro la sua pietà e, a quel punto Dio può riversare la sua grazia nel mio cuore e fare cose grandi. “Signore abbia pietà di me”: quando chiedo perdono al Signore, Dio può riempirmi delle sue grazie, e interviene nella mia vita e, quando interviene, lo fa (sapete com’è Dio, è un po’ divino) magari proporzionato alla sua grandezza, in modi che sono umanamente un po’ assurdi. Pensate alla Madonna: mettiamoci nei panni di questa povera ragazza, ha quindici anni e le appare un angelo che le dice delle cose che non stanno né in cielo né in terra. Tenete presente che per gli ebrei Dio era il totalmente altro; noi siamo abituati a duemila anni di cristianesimo cioè di teologia dell’incarnazione, sono duemila anni che maciniamo fin da quando siamo piccolini, il presepe, la mangiatoia il bue e l’asinello, la grotta gli angioletti, la Madonna, san Giuseppe e Gesù Bambino nella mangiatoia. Pensate la Madonna, in una religione in cui Dio non poteva nemmeno essere rappresentato da quanto era diverso dagli uomini, l’angelo le dice che il Figlio dell’Altissimo sarebbe nato da lei. Queste sono cose da pazzi se non fosse che le ha dette Dio, e ciò che Dio dice si realizza. Diversamente sarebbero cose da pazzi. La Madonna dice il suo “sì”, il “sì” della fede, lei non ha paura, non si nasconde, non scappa di fronte alla responsabilità, e non è nemmeno la responsabilità del peccato. Non sfugge alla responsabilità di chi si sente interpellato da Dio, di chi si sente rivolgere una chiamata, non scappa, non ha paura, ha fede. “Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”, perché la parola di Dio porta sempre frutti, e quando stiamo nella parola di Dio abbiamo sempre frutto. Maria ha chiaro che nulla è impossibile a Dio. Ecco, cari fratelli e sorelle, seguire Maria vuol dire seguire questo percorso; certamente Maria si sentiva piccola: “Ha guardato l’umiltà – che poi sarebbe la pochezza – della sua serva; il Signore ha fatto in me grandi cose”; aveva la consapevolezza di essere piccola in confronto alle cose fatte da Dio. La Madonna ha la consapevolezza di essere poca cosa e si fida totalmente e Dio fa grandi cose. Chiediamo la grazia di fare anche noi questo percorso. Chiediamo, per intercessione della Beata Vergine Maria, che il nostro Kyrie eleison, Signore pietà, possa salire al cielo di Dio dal profondo del nostro cuore questa, e che i nostri cuori sappiano dire: “Signore Pietà”. La Madonna, con la sua intercessione, adesso porti le nostre anime all’altare e faccia sì che Gesù riversi la sua grazia dentro di noi. La Vergine Maria ci accompagni e disponga i nostri cuori là dove non riescono ad essere sufficientemente docili perché la volontà di Dio si compia in ciascuno di noi.
Sia lodato Gesù Cristo.