Unità pastorale Spalti

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Moderatore
don Giuseppe Di Luca

Sacerdoti
don Vittorio Gatti
don Abele Belloli
don Virginio Casiraghi
don Silvano Sirboni

 

Servizio dei parroci
La cura pastorale delle parrocchie delle unità pastorali verrà affidata in solido a più sacerdoti: ciascuno di essi sarà responsabile di tutto il ministero parrocchiale anche se, nel concreto, l’esercizio viene distribuito tra i singoli. Il gruppo agisce con azione comune nel momento deliberativo. I sacerdoti che hanno la cura pastorale saranno tutti tenuti all’obbligo di adempiere le funzioni proprie del parroco secondo i canoni 528 (Parola di Dio ed Eucaristia), 529 (relazione con i fedeli e promozione dei laici) e 530 (funzioni sacramentali basilari). Tra di essi il Vescovo nominerà un moderatore. Egli dirige l’attività comune dei sacerdoti e di essa risponde davanti al Vescovo (cfr can. 517 §1). Il moderatore non è gerarchicamente superiore, ma è un primus inter pares, con compiti di coordinamento e di rappresentanza all’esterno. In particolare sarà il legale rappresentante di tutte le parrocchie della propria Unità Pastorale (cfr can. 543 §2, 3°) ad eccezione di quanto previsto all’articolo 3 del presente decreto. Tutti i sacerdoti del gruppo sono tenuti all’obbligo della residenza e di comune accordo stabiliscono l’ordine secondo cui uno di loro celebra la Messa per il popolo, a norma del can. 534 (cfr can. 543 §2). I parroci saranno nominati per nove anni. Al compimento dei 75 anni saranno invitati a rassegnare le dimissioni a norma del can. 538 §3. Il Vescovo si riserverà di accettarle da subito oppure con la formula nunc pro tunc.
Nel caso in cui uno dei parroci in solido cessasse dall’ufficio o divenisse inabile ad esercitarlo, resteranno comunque in carica gli altri. Quando il moderatore venisse meno per qualsiasi ragione, il parroco in solido più anziano sarà il nuovo moderatore, fino alla nomina di un moderatore da parte del Vescovo (cfr can. 544). La cessazione dall’ufficio per una parrocchia comporta la cessazione dall’ufficio per tutte le parrocchie dell’unità pastorale.

Decreto Unità Pastorali

Decreto 40-2022
Oggetto: Istituzione delle Unità Pastorali
VISTO che l’esiguità numerica dei fedeli laici nelle comunità parrocchiali non permette un adeguato esercizio della ministerialità laicale in ordine al buon servizio alla comunità stessa,
VISTA l’esiguità numerica dei presbiteri e la necessità della loro coordinata collaborazione,
GIUDICANDO, secondo il can 517 §1, che le circostanze attuali richiedano una revisione profonda dei confini territoriali, delle modalità organizzative e della fisionomia spirituale delle comunità cristiane, secondo quanto espresso nella lettera pastorale Venite e vedrete (n. 31-39),
AVENDO CONSULTATO in più occasioni l’Assemblea del Presbiterio e il Consiglio Pastorale Diocesano,
Con il presente decreto

STABILISCO di suddividere la Diocesi in Unità Pastorali secondo le disposizioni seguenti:
1. Delimitazione territoriale
a. Unità Pastorale Sette Chiese: è composta dalle parrocchie San Pietro in Cattedrale, Nostra Signore del Carmine, Sant’Alessandro, San Lorenzo, Santa Maria di Castello, San Rocco e Santo Stefano, tutte in Alessandria. In tutto 7 parrocchie.
b. Unità Pastorale Spalti: è composta dalle parrocchie Cuore Immacolato di Maria, Madonna del Suffragio, Santi Apostoli, Santa Maria della Sanità, San Paolo e San Pio V, tutte in Alessandria. In tutto 6 parrocchie.
c. Unità Pastorale Cristo: è composta dalle parrocchie San Giovanni Evangelista e San Baudolino. La parrocchia San Giuseppe Artigiano, pur rimanendo indipendente e autonoma nella legale rappresentanza affidata al parroco salesiano pro tempore, come da convenzione tra la Diocesi e l’Istituto Religioso, parteciperà pienamente alla vita pastorale dell’Unità Pastorale Cristo coordinata dal moderatore designato. In tutto tre parrocchie, tutte in Alessandria.
d. Unità Pastorale Valenza: è composta dalle parrocchie Nostra Signora della Pietà in Valenza, Sacro Cuore in Valenza, Sant’Antonio in Valenza, Santa Maria Maggiore in Valenza, Santo Stefano in Bassignana, Santa Maria della Neve in Fiondi, Santa Maria di Ponzano in Montecastello, Sant’Eusebio in Monte Valenza, Beata Vergine Assunta in Mugarone, San Germano in Pavone, Santa Maria in Pecetto di Valenza, San Martino in Pietramarazzi, Natività di Maria in Rivarone, San Bartolomeo in Valle San Bartolomeo, Beata Vergine Assunta in Valmadonna. In tutto 15 parrocchie.
e. Unità Pastorale Lungotanaro: è composta dalle parrocchie San Carlo in Alluvioni Cambiò, San Giorgio in Castelceriolo, Sant’Anna in Grava, Sant’Antonio di Padova in Isola Sant’Antonio, San Bartolomeo in Lobbi, S. Michele Arcangelo in Piovera. In tutto 6 parrocchie.
f. Unità Pastorale Fraschetta-Marengo: è composta dalle parrocchie Beata Vergine Immacolata in Bettale, Santi Pietro e Pantaleone in Bosco Marengo, San Rocco in Cascinagrossa, San Felice in Frugarolo, Santa Maria Maddalena in Levata, Nostra Signora di Fatima in Litta Parodi, Santissimo Nome di Maria in Mandrogne, San Michele Arcangelo in Quattro Cascine, Beata Vergine del Rosario in San Giuliano Nuovo, Beata Vergine Assunta in San Giuliano Vecchio, Natività di Maria in Spinetta Marengo. In tutto 11 parrocchie.
g. Unità Pastorale Orba: è composta dalle parrocchie San Pietro in Capriata d’Orba, Beata Vergine Assunta in Casal Cermelli, Beata Vergine Assunta in Castelferro, San Lorenzo in Mantovana, San Martino in Pasturana, Sant’Antonio di Padova in Portanova, Natività di Maria in Predosa, San Nicolao in Tassarolo. In tutto 8 parrocchie.
h. Unità Pastorale Bormida: è composta dalle parrocchie Beata Vergine Assunta in Borgoratto Alessandrino, Natività di Maria in Cantalupo, Beata Vergine Assunta in Carentino, Beata Vergine Assunta in Casalbagliano, Santi Carlo e Anna in Castellazzo Bormida, Santa Maria della Corte in Castellazzo Bormida, San Martino in Castellazzo Bormida, Beata Vergine Assunta in Castelspina, San Nicolao in Frascaro, San Lorenzo in Gamalero, San Rocco in San Rocco di Gamalero, Santa Varena in Villa del Foro. In tutto 12 parrocchie.
i. Unità Pastorale Tanaro: Santissima Annunziata in Alessandria, Santi Michele e Pietro in Felizzano, San Felice in Oviglio, San Dalmazio in Quargnento, San Michele in San Michele, San Perpetuo in Solero. In tutto 6 parrocchie.

2. Servizio dei parroci
La cura pastorale delle parrocchie delle unità pastorali verrà affidata in solido a più sacerdoti: ciascuno di essi sarà responsabile di tutto il ministero parrocchiale anche se, nel concreto, l’esercizio viene distribuito tra i singoli. Il gruppo agisce con azione comune nel momento deliberativo. I sacerdoti che hanno la cura pastorale saranno tutti tenuti all’obbligo di adempiere le funzioni proprie del parroco secondo i canoni 528 (Parola di Dio ed Eucaristia), 529 (relazione con i fedeli e promozione dei laici) e 530 (funzioni sacramentali basilari). Tra di essi il Vescovo nominerà un moderatore. Egli dirige l’attività comune dei sacerdoti e di essa risponde davanti al Vescovo (cfr can. 517 §1). Il moderatore non è gerarchicamente superiore, ma è un primus inter pares, con compiti di coordinamento e di rappresentanza all’esterno. In particolare sarà il legale rappresentante di tutte le parrocchie della propria Unità Pastorale (cfr can. 543 §2, 3°) ad eccezione di quanto previsto all’articolo 3 del presente decreto. Tutti i sacerdoti del gruppo sono tenuti all’obbligo della residenza e di comune accordo stabiliscono l’ordine secondo cui uno di loro celebra la Messa per il popolo, a norma del can. 534 (cfr can. 543 §2). I parroci saranno nominati per nove anni. Al compimento dei 75 anni saranno invitati a rassegnare le dimissioni a norma del can. 538 §3. Il Vescovo si riserverà di accettarle da subito oppure con la formula nunc pro tunc.
Nel caso in cui uno dei parroci in solido cessasse dall’ufficio o divenisse inabile ad esercitarlo, resteranno comunque in carica gli altri. Quando il moderatore venisse meno per qualsiasi ragione, il parroco in solido più anziano sarà il nuovo moderatore, fino alla nomina di un moderatore da parte del Vescovo (cfr can. 544). La cessazione dall’ufficio per una parrocchia comporta la cessazione dall’ufficio per tutte le parrocchie dell’unità pastorale.

3. Eccezioni
La parrocchia San Pietro in Cattedrale, stante il prossimo passaggio da Parrocchia a sola Chiesa Cattedrale gestita da un Prefetto, manterrà temporaneamente come legale rappresentante il proprio parroco pro tempore attualmente in carica, pur partecipando alla vita e all’organizzazione pastorale dell’Unità Pastorale Sette Chiese. Qualora in un’unità pastorale fosse presente una comunità religiosa, cui è affidata una parrocchia, i parroci dell’unità pastorale concorderanno con il Vescovo le modalità con le quali condurre in comunione la vita pastorale all’interno del loro territorio, nel rispetto delle convenzioni vigenti con la congregazione religiosa.

4. Celebrazioni eucaristiche domenicali
Ogni gruppo di parroci in solido dividerà l’unità pastorale in gruppi di parrocchie in cui celebrare le funzioni domenicali, a seconda del numero dei sacerdoti disponibili: in ogni gruppo di assemblee eucaristiche domenicali si alterneranno settimanalmente due sacerdoti per le celebrazioni. Di essi solo uno potrà essere di età superiore ai 70 anni, salvo specifiche impossibilità. È consigliabile che i due sacerdoti che si alternano in un gruppo di assemblee eucaristiche domenicali, servano da riferimento territoriale per quelle parrocchie. Eventuali casi particolari verranno concordati con il Vescovo.

5. Caratteristiche della comunità
L’unità pastorale va considerata come un’unica comunità con diverse assemblee eucaristiche. Le comunità cristiane hanno avuto fin dagli inizi forme di adesione “a cerchi concentrici”: da coloro che partecipano raramente alle celebrazioni a coloro che sono più assidui e coinvolti nella vita della comunità. Ogni unità pastorale avrà al suo cuore una comunità che segua le quattro coordinate illustrate da Papa Francesco nella Catechesi dell’Udienza Generale del 25 novembre 2020 e ribadite nel discorso ai pellegrini della nostra Diocesi il 17 settembre 2022: la perseveranza nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere (At 2,42). I Consigli Pastorali Parrocchiali verranno sostituiti da un Consiglio di Unità Pastorale.

6. Filoni pastorali
All’interno dell’unità pastorale ci si organizzerà per realizzare la cura pastorale in tutti i filoni che vengono individuati nel corso del nostro Sinodo Diocesano. Essi saranno seguiti, quando possibile, da sacerdoti che se ne prenderanno particolarmente cura unitamente ai laici.

7. Gestione economica
Le parrocchie manterranno il loro Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici. Tuttavia, a motivo della diminuzione dei laici e della fatica a trovare le necessarie competenze si suggerisce, laddove è possibile, di nominare le persone più competenti dell’unità pastorale in più consigli parrocchiali per gli affari economici dell’unità stessa.

8. Forme di partecipazione diocesana
Le unità pastorali parteciperanno al Laboratorio di Fraternità, guidato dal Vescovo, per formarsi alla vita comunitaria delle unità stesse. Il luogo per la condivisione, la valutazione e le proposte pastorali rimane il Consiglio Pastorale Diocesano. Il Vescovo incontrerà con cadenza regolare, possibilmente mensile, i moderatori delle unità pastorali e i Responsabili delle Aree pastorali della Curia.

9. Modalità attuative
I parroci che presteranno servizio nelle unità pastorali riceveranno il decreto firmato dal Vescovo con il quale saranno nominati parroci in solido di tutte le parrocchie dell’Unità Pastorale di cui faranno parte. Il presente decreto e le relative nomine entreranno in vigore con l’inizio dell’anno liturgico 2022-2023, dai Primi Vespri della I Domenica di Avvento, il 26 novembre 2022 e resterà in vigore ad experimentum per cinque anni liturgici, fino alla solennità di N. S. Gesù Cristo del 2027. Al termine dei cinque anni si procederà ad una valutazione sinodale del cammino percorso in base alla quale il Vescovo potrà indicare la modalità del cammino a venire. Le valutazioni saranno condotte in base a criteri che verranno stabiliti e comunicati nei prossimi mesi.
Affido alla Madonna della Salve questa riforma della vita pastorale delle parrocchie, con la convinzione che Ella non mancherà di intercedere per noi e di farci sperimentare l’efficacia della Sua mediazione.

Dato in Alessandria l’11 novembre 2022
Nel decimo anniversario della mia consacrazione episcopale

monsignor Guido Gallese

Leggi l’intervista integrale sul sito de La Voce alessandrina: https://lavocealessandrina.it/blog/2022/11/25/ecco-il-nuovo-decreto-sulle-unita-pastorali-il-nostro-vescovo-ci-spiega-di-che-cosa-si-tratta/

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