Battesimo del Signore
Is 55, 1-11; 1Gv 5, 1-9; Mc 1, 7-11
Carissimi fratelli e sorelle. quando Giovanni il Battista cerca di far capire chi è colui che deve venire, il messia, lo fa capire in un modo che non fa capire gran che; forse dobbiamo correggerci noi, perché se lui ha pensato che quello era il modo di spiegarlo, probabilmente ci sarà stata una ragione. Dice: “Viene uno dopo di me uno che è più forte di me”; “Io non sono degno di chinarmi per slegare i legacci dei suoi sandali”. E uno si domanda: “È uno più forte”. E Giovanni aggiunge: “Io vi ho battezzato con acqua ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Detto questo noi istintivamente ci fermiamo, perché poi non è così chiaro questo discorso: “Vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Intanto la parola, il verbo “battezzare” è uno di quei verbi che noi non abbiamo tradotto ma traslitterato. Ci sono delle parole che da noi assumono un significato particolare e anziché tradurle tendiamo a traslitterarle; in italiano lo facciamo spesso, per non mescolarle con il significato normale della traduzione. Facciamo un esempio: “mouse”, siamo gli unici nel mondo che non abbiamo tradotto questa parola, tutti gli altri dicono “topo”. A noi fa ridere pensare che uno chiami “topo” il coso del computer. È un esempio di non traduzione ma di traslitterazione, in questo caso si mantiene la parola invariata. In greco si dice “baptizo” per dire battezzare; in realtà se l’avessimo tradotto sarebbe diventato “immergere”: “Io vi ho immerso con acqua, egli vi immergerà in Spirito Santo”. Gesù viene da Nazaret in Galilea, va da Giovanni, scende in acqua, si fa immergere in acqua. A quel punto si squarciano i cieli, lo Spirito scende dall’alto in forma di colomba, e c’è una voce dal cielo: “Tu sei il figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento”. Gesù è l’amato del Padre. Giovanni aveva detto profeticamente: “Vi ho immerso nell’acqua, egli vi immergerà nello Spirito Santo”; quando Gesù entra nell’acqua lo Spirito Santo scende; poi Gesù sarà colui che immergerà in Spirito Santo. Ma cos’è lo Spirito Santo? È l’amore del Padre che scende sul figlio in forma di colomba. “Tu sei il figlio mio l’amato”: il segno dell’amore è il dono dello Spirito, il segno che Gesù è il figlio, l’amato del Padre, è il dono dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è l’amore del Padre verso il Figlio. Carissimi, dice san Giovanni: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato”. Chi ama Dio ama anche i fratelli. Chi ama il Padre ama il Figlio: questo lo applichiamo a Dio, ma quando diciamo che uno è stato generato da Dio, se crede in Gesù Cristo, ama Dio ma ama anche i fratelli. “In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti”. San Giovanni ripone la vita cristiana nell’amore, la vita cristiana è amare. Carissimi fratelli e sorelle, lo Spirito Santo è l’amore, ricevere lo Spirito Santo, vuol dire ricevere l’amore del Padre, e scegliere nella propria vita di far sgorgare dal cuore questo amore ricevuto a favore dei fratelli; amare anche chi è stato generato da Dio. La vita cristiana è amare, non è scontato. La vita cristiana è amare, dove amare è una parola che per noi cristiani ha un significato molto diverso; per noi non è un sentimento, ma una persona: lo Spirito Santo. Amare non significa provare un buon sentimento per un’altra persona; i sentimenti non sono sotto il nostro pieno possesso, l’amore, atto spirituale, ci viene donato e rimane sotto; è per questo che non amo con i sentimenti ma col profondo dell’anima, l’amore ha a che fare con il profondo dell’anima. Amare è gratis, è un dono di gratuità, cosa che naturalmente a noi uomini non riesce se non siamo ripieni dell’amore di Dio. Cari fratelli e sorelle, a volte è un po’ faticoso pensare in questo modo. Prima di venire ho letto un po’ di notizie sulla Chiesa, ho veramente il cuore pesante, ci vuole fede; “Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?”. Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede, ce lo dice san Giovanni l’apostolo ed evangelista. Per vivere questo amore bisogna crederci, credere che è Dio che in me ama se gli do la possibilità, se gli apro la porta se lo lascio amare. È Dio che ama in me. Cari fratelli e sorelle, carissimi cresimandi, siete di fronte a questa sfida, la sfida di un amore vero, la sfida di un amore che non è solo un sentimento, la sfida di qualcosa di molto più profondo: io decido di amare con quell’amore che Dio ha avuto, mandando suo Figlio per salvarmi quando io non lo meritavo, mi ha amato quando non ero per niente amabile. Questa sfida dell’amore è quella che vince il mondo, e lo dico con molta sicurezza anche di fronte ai fatti di cronaca attuali. La violenza può essere spenta solo dall’amore; solo l’amore è in grado di vincere la violenza; niente è più forte dell’amore. Lo so che sembra una follia, ma è la follia predicata da Gesù Cristo nostro Signore, occorre decidere se crederci o non crederci, è una sfida, pensateci, questa è la follia di Gesù Cristo che torturato, maltrattato, ucciso, ha scelto di amare e perdonare i propri torturatori, uccisori e assassini che aveva davanti agli occhi; questa è la grande sfida. O noi sentiamo il fascino di questo amore grande, di questa grande sfida che ci fa superare una concezione della vita basata sui sentimenti e aderire a un amore vero, oppure rimaniamo in una specie di limbo nel quale non potremo mai gustare né una parte né l’altra perché nella vita bisogna fare delle scelte e chi rimane in bilico è un poveretto. Bisogna fare delle scelte, c’è poco da fare. La confermazione è una scelta: il Signore vi accompagni e vi aiuti perché siate in grado di viverla con profondità, e con gioia, ed essere diffusori nel mondo di un amore grande, quello del Signore, un amore che dà il senso, il sapore, il gusto alla vita. La Vergine Maria, nostra Signora della Salve, che qui veneriamo veramente con affetto filiale, interceda per noi e per tutti voi che ricevete la confermazione, perché sappiamo raccogliere la grande sfida di Gesù.
Sia lodato Gesù Cristo.