Esposizione della Salve
Conferimento del ministero di lettorato al seminarista Bagnus
At 3, 13-15.17-19; 1Gv 2, 1-5; Lc 24, 35-48
Carissimi fratelli e sorelle
la Vergine Maria parla ai nostri cuori e alle nostre vite con questo titolo di Madonna della Salve: la donna che sta presso la croce di Gesù, la donna che da Gesù riceve il figlio, i figli che siamo noi. La Madonna parla di maternità: è madre di quel Gesù che dà la vita per tutti noi, ed è madre dei figli che le sono affidati, e sotto la croce, in qualche modo, vive la sua maternità come se anche lei partorisse in quel momento una nuova vita: la Chiesa; questa scaturisce dal costato di Cristo morto, dal costato aperto, come la prima donna tirata fuori dal costato di Adamo addormentato. Questa maternità di Maria ha uno scopo: “Dio mandò suo figlio nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4, 4-5). La maternità di Maria c’è per ricordarci che abbiamo ricevuto l’adozione a figli, c’è per farci diventare figli, figli di Dio, figli del Padre. E noi siamo figli, e san Paolo ci dice: “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo figlio, il quale grida ‘Abba, Padre’ (Gal 4, 6)”. Forse sarebbe meglio dire: “Papi, papà”. Dunque la Vergine Maria, con la sua dolcezza e la sua tenerezza, ci richiama la nostra figliolanza e ci ricorda la paternità in virtù della quale noi abbiamo una figliolanza. E questa figliolanza si esprime nello Spirito di Dio che dentro di noi grida, si innalza, implora, invoca dal profondo del cuore il Padre che è nei cieli. Ecco, carissimi fratelli e sorelle, penso che abbiamo da riflettere su questi temi finché non sentiamo questa azione dello Spirito: dobbiamo passare da una figliolanza solo psicologica ad una figliolanza effettiva e reale, un sentirci veramente figli; un sentirlo dentro, non solo pensarlo, non occorre autoconvincerci, perché il cristianesimo non è una qualche sorta di training autogeno, ma è una esperienza, un fatto, un evento storico, un incontro vivo. E il festeggiare la Madonna della Salve, nel tempo di Pasqua, ci richiama ancora più a questo evento radicale che è quello della morte e della risurrezione del Signore. La quaresima la viviamo con grande intensità, sforzo, slancio; il tempo di pasqua sembra essere un po’ trascurato: “Gesù è risorto, adesso fino alla pentecoste c’è il tempo di pasqua”. Mentre per la quaresima c’è l’impegno: facciamo i nostri fioretti, ci dedichiamo di più alla preghiera, digiuniamo, per il tempo di pasqua non facciamo nulla. Ma ci dovrebbe essere un impegno in positivo. Alle volte siamo tristi: quando c’è da assumere un impegno faticoso, ci impegniamo; quando invece c’è un impegno gioioso, lo sottovalutiamo. Non so quanti di noi si prendono degli impegni nel tempo di pasqua, credo molto pochi, ma è doveroso assumere l’impegno di sentire vivo il Signore Gesù, l’impegno di sentire effettivamente questa figliolanza e che non sia solo un racconto catechistico. Sotto lo sguardo di Maria e con la sua intercessione, dobbiamo camminare su questa strada perché possiamo vivere una vita cristiana che sia gioiosa e serena. Dobbiamo essere segno di gioia e di serenità per i nostri fratelli soprattutto per quelli che non credono. Non segno di giudizio o di dito puntato, ma segno di gioia, di serenità e di pace; quella pace che sgorga dalla serena consapevolezza che Gesù è vivo, è nella nostra vita; quella pace che ci viene dalla gioia grande nel sentire di essere figli, perché lo Spirito grida in noi. Carissimi fratelli e sorelle ci vogliamo incamminare su questa strada e, in questa occasione, vogliamo affidare alla intercessione della Vergine Maria, della Madonna della Salve, il nostro caro seminarista Giovanni Bagnus che, avendo sentito la chiamata dal Signore, si è dato disponibile ad approfondire questa chiamata e a camminare nella strada di preparazione al diaconato e al sacerdozio. Quest’oggi compie un passo in avanti e vogliamo pregare per lui. Caro Giovanni, io ti auguro di saper essere capace di ascoltare, come la Madonna, la parola di Dio nel profondo del tuo cuore e poterla proclamare. La proclamazione della parola di Dio non è una questione di tecnica o di lettura, ma nasce dall’ascolto; ed è questo l’augurio che ti faccio proprio ponendoti sotto l’intercessione speciale della Vergine Maria. La Madonna, con la sua dolcezza, con l’amore che sempre ha dimostrato verso di noi, ci aiuti, ci protegga, ci illumini perché camminiamo diritti verso il suo dolcissimo Figlio.
Sia lodato Gesù Cristo.