Natale del Signore
Is 52, 7-10; Eb 1, 1-6; Gv 1, 1-18
Carissimi fratelli e sorelle,
“Dio che ha parlato molte volte nei tempi antichi per mezzo dei profeti, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. Il Figlio è la parola dl Padre; ciò che il Padre ha da dire, è come se si fosse cristallizzato in una persona, come se si fosse condensato, si è espresso in pienezza nel Figlio. “Il Verbo – la parola – si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”. La Parola si è fatta carne, è nella carne del Figlio che il Padre parla, e il Figlio, la carne del Figlio vivrà nel mondo in mezzo agli uomini, salverà tanti uomini, arriverà fino ad essere torturato a morte. Tutto questo passaggio è il parlare di Dio, è Dio che ci parla e noi siamo chiamati ad ascoltare questa sua parola. San Giovanni, nella sua prima lettera, ci chiede non solo di ascoltare ma anche guardare, contemplare, toccare la parola di Dio, perché la parola si esprime in pienezza in Gesù. E che cosa ci dice Gesù? Che parole ci dice? Sapete che una cosa espressa compiutamente è difficile ripeterla con altrettanta freschezza senza fare lunghi giri di parole e dicendo molto meno di quello che evoca. Quando si traduce da una lingua ad un’altra di solito la traduzione diventa facilmente, a meno di grammatiche troppo complesse, più lunga della lingua originaria. Ma che cosa ci dice Gesù? Cerco di balbettare qualcosa. Gesù ci dice che Dio ci è vicino, che Dio è venuto a cercaci, che Dio è venuto a colmare la distanza infinita che c’era fra noi e il Padre. La parola, che è Gesù, ci dice che Dio ha misericordia di noi, ci salva anche se peccatori, anche se non abbiamo un titolo per essere salvati. Ci salva gratuitamente perché Dio è misericordioso. Ecco la parola che Gesù è venuto a dirci, carissimi fratelli e sorelle; la parola che vogliamo far risuonare oggi nella nostra chiesa e nella nostra cattedrale: Dio è misericordia, Dio ha misericordia per ciascuno di noi, Dio viene a sostenere chiunque di noi in qualsiasi condizione siamo, viene darci forza ad incoraggiarci a dirci: “Ti sono vicino”; a dirci: “Spenditi con amore”. Questa è la Parola che Dio ci rivolge oggi, carissimi fratelli e sorelle, la parola della misericordia. E questa misericordia di Dio, una volta che l’abbiamo vissuta nella carne, chiede a nostra volta misericordia verso i fratelli. San Giovanni dice: “Se tu non ami il fratello che vedi, non puoi amare Dio che non vedi”. E questo, credo, sia un punto importantissimo: la misericordia di Dio ci invita ad essere misericordiosi, ci invita a nostra volta ad amare, ad aver misericordia verso i fratelli. Vogliamo allora chiedere al Signore la grazia di vivere questo natale ascoltando questo linguaggio della misericordia del Padre, questo linguaggio che adesso si ripete di nuovo e, come Gesù è la parola, adesso Gesù parola si fa mostro cibo e ci dice: “Questo è il mio corpo offerto per te; questo è il mio sangue versato per te, versato per voi, per tutti”. Vogliamo ascoltare questo linguaggio e gioire della grandezza della misericordia di Dio che vuol essere vicino a tutti noi, e salvare tutti noi. Questa gioia sia la stessa gioia dei primi che ascoltarono l’annuncio della nascita di Gesù; che questa gioia diventi per noi una gioia nel cuore, un desiderio di viverla ogni giorno della nostra vita. La Vergine Maria, nostra Signora della Salve, ci accompagni in questo cammino, ci accompagni in questo ascolto del cuore, perché la parola di Gesù possa risuonare nel nostro cuore e nella nostra vita attraverso la misericordia.
Sia lodato Gesù Cristo.