Giubileo dei Giornalisti

Giubileo dei giornalisti
1Sam 24, 3-21; Mc 3, 13-19
Abbiamo ascoltato nella prima lettura un esempio di misericordia: Davide risparmia la vita di Saul. La misericordia non è facile, ed è interessante questa misericordia dal basso; Davide, infatti, è un servo in confronto a Saul, il re; è un ragazzetto. C’è un tipo di misericordia dall’alto che è quasi una ostentazione di potere; questa misericordia è come dire: “Va bene, nella mia grande magnificenza ti grazio”. Ma questa misericordia gratuita che risparmia una persona potente che sta cercando di toglierti la vita, è un segno molto bello, è il segno per cui Davide è gradito a Dio. Questa una prima riflessione sulla misericordia, sul giubileo, su come dobbiamo imparare ad essere misericordiosi a nostra volta. Seconda riflessione: abbiamo ascoltato la chiamata dei dodici apostoli; questi sono per noi diventati mitici, non nel senso di sganciati dalla realtà, ma sono diventati dei miti come si direbbe in modo giovanilistico: i dodici apostoli. Ne abbiamo una idea grande e grandiosa nelle nostre chiese dove mettiamo spesso questo simbolismo; notate in questa nostra Cattedrale la navata ha dodici pilastri, e non è un caso: l’aula sta richiamando i dodici apostoli su cui è fondata la Chiesa. Quando consacriamo una chiesa, il Vescovo nel rito della consacrazione unge in dodici punti la chiesa e possibilmente su dodici pilastri proprio con questo stesso significato. Io stesso sono il successore degli apostoli. Che cosa vuol dire? Vuol dire che sono un poveretto qualsiasi ma che il Signore ha scelto per questo servizio. Ma voi vi immaginate come è stata in realtà la scelta? Questi poveri uomini raccolti quasi a caso: quattro erano pescatori, un altro era addirittura un pubblicano, uno che nessuno voleva nemmeno toccare per non contaminarsi e diventare impuro; un altro è chiamalo “zelota” una specie di terrorista del tempo; insomma ce n’è per tutti i gusti. Questa banda di persone raccogliticce, che probabilmente non avrà nemmeno studiato, è quella che Gesù ha scelto per mandarli ad evangelizzare il mondo. Dodici qualsiasi con tanti difetti, ma la cosa interessate è che Gesù è incurante di questi difetti. La misericordia non è un atto spocchioso dall’alto segno ed ostentazione del potere ma il gesto di Dio che, nella sua misericordia, fa vedere come anche attraverso i nostri difetti lui passa. Sceglie Pietro come fondamento, come pietra, su cui edifica la sua Chiesa; lo sceglie e all’indomani del rinnegamento lo risceglie, lo sceglie come capo, colui che lo ha rinnegato. Carissimi fratelli e sorelle io vorrei che avessimo chiaro questo: guardatemi, io non sono speciale, io sono uno normale che ha un ruolo diverso, non perché sono più bravo, ma perché Gesù mi ha scelto, prescindendo dalle mie capacità. Questo è un messaggio fortissimo: il Signore sceglie tutti noi. E allora pensiamo al mondo della comunicazione, ai problemi di oggi di cui ho anche scritto nella mia lettera pastorale; qui siamo quattro gatti, Alessandria è una provincia. Anche Gesù è nato in una provincia dell’Impero, Gesù è nato in una grotta, Gesù ha scelto i pastori con le loro pecore come i primi testimoni del suo ingresso nel mondo; Dio ha scelto Davide che era un ragazzetto dicendo: “Guardate che i miei pensieri non sono come i vostri pensieri, le mie vie non sono come le vostre vie”. Chi si pone al servizio del bene, cioè al servizio di Dio, chi dice “sì” al Signore che passa, scopre nel corso della vita che può fare cose grandi, e le persone, anche con pochi doni possono fare tanto; perché è Dio che fa, questa è la buona novella. Ecco cari fratelli e sorelle, chiediamo al Signore di capire questo suo strano modo di agire e di viverlo con semplicità e con profondità nelle nostre vite. La Vergine Maria ci accompagni per questa strada della misericordia di Dio, perché possiamo sentire la sua misericordia sulla nostra vita e sappiamo essere anche noi, come dice il motto del giubileo: “misericordes sicut Pater”, “misericordiosi come il Padre”. Continuiamo ora con il sacramento dell’eucaristia che ci presenta tutto l’amore misericordioso di Dio, che si consegna a noi come cibo per le nostre vite.
Sia lodato Gesù Cristo.