Battesimo del Signore
Is 55, 1-11; 1Gv 5, 1-9; Mc 1. 7-11
Carissimi fratelli e sorelle in occasione del battesimo del Signore, entrano in scena e si affacciano sul palcoscenico dell’umanità due persone non troppo attese: il Figlio di Dio fatto uomo e lo Spirito Santo. Ancora oggi per l’ebraismo non è assolutamente accettabile credere che Dio sia uno in tre persone, e tra le altre due religioni monoteiste siamo in qualche modo ritenuti un po’ politeisti a causa di questo dogma della Trinità. La persona del Figlio di Dio fatto uomo e la persona dello Spirito Santo sono veramente essenziali per la vita cristiana, e hanno un senso profondo che anche noi stessi, cristiani cattolici, fatichiamo a capire ed assimilare in modo approfondito nella nostra concreta spiritualità quotidiana. Se, infatti, il dono dello Spirito Santo rimanesse un qualche cosa di astratto che si riceve con la Confermazione e che ti dà semplicemente un foglio che attesta che l’hai ricevuta, sarebbe la morte della nostra spiritualità cristiana cattolica. Avrebbe ragione Kant nel criticarci dicendo che il dogma della Trinità è un “astratto teorema celeste”. La visione dello Spirito Santo è per noi la più evanescente rispetto alla figura di Gesù, il Dio fatto uomo, figura tanto tangibile; anche il Padre, in fondo, lo si può immaginare con questa lunga barba; ma lo Spirito Santo è proprio evanescente. Invece pensate che per i cristiani, all’inizio della vita della Chiesa, lo Spirito Santo era esattamente il dono più concreto che sperimentavano nella loro vita spirituale; questo ci fa capire tante cose sulla fatica che facciamo. Mi rivolgo alla maggioranza dei fedeli presenti e cresimati: carissimi fratelli e sorelle, che ne è della vostra cresima, la viviamo concretamente giorno per giorno, viviamo il dono dello Spirito nella quotidianità? È per noi qualcosa di concreto, un riferimento continuo e presente o piuttosto è una astrazione mentale, un qualcosa a cui ci costringiamo a credere dopo aver fatto alcuni passaggi intellettuali? Basterebbe leggere alcune pagine del vangelo nelle quali Gesù è molto chiaro riguardo allo Spirito Santo. San Paolo, quando parla della vita cristiana, dice che “tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”. Quindi chi è figlio di Dio, chi è guidato dallo Spirito di Dio? Attenzione noi tante volte con benevolenza, con bontà, con assoluta buona fede riduciamo la vita cristiana ad un esercizio morale; cioè ci chiediamo che cosa vuole il Signore, che cosa farebbe Gesù al nostro posto, dopo di che cerchiamo di attuarlo. Questa operazione non funziona perché, come ci viene da affermare in modo del tutto istintivo: “Non siamo Gesù Cristo”. Ci rendiamo conto che non siamo Gesù Cristo. Il modo normale e naturale di vivere la vita, per gli uomini, è quello di mettere a fuoco alcuni valori e cercare di realizzarli; nella vita cristiana tutto questo non tiene, perché i valori sono troppo alti, l’asticella è troppo alta, e non siamo in grado di farlo semplicemente con le forze umane. Tant’è vero che alcuni preferiscono abbassarsi un po’ l’asticella, farsi un dio a propria immagine e somiglianza, e così saltare le cose impegnative. È un ripiego, qualcuno a volte lo confessa con molta semplicità, in modo molto candido e lo fa con una certa coerenza perché si è reso conto che non si sente assolutamente in grado di raggiungere quel livello e quindi si rassegna a convincersi che non è fatto per tutto questo. La vita cristiana non è semplicemente capire quello che Gesù ci chiede e cercare di farlo con la nostra volontà, ma capire innanzitutto che Gesù c’è, è vivo ed è presente oggi, qua, in mezzo a noi. Il vescovo ma chi è? C’è Gesù tra noi. Se anche ci fosse il Papa, abbiate pazienza, ma chi è il Papa? C’è Gesù tra noi, molto più importante del Vescovo e del Papa; il Signore Gesù Cristo vivo, risorto è qui ora che ci sta guardando, che sta guardando il tuo cuore, che vuole cambiare la tua vita, e vuol darti una forza soprannaturale che tu nemmeno conosci e che è il dono dello Spirito. Ti guida e allora non sei più tu a scegliere, fare e decidere, lo fai come accompagnamento di una azione che senti prevalente in te. Tant’è vero che quando San Paolo scrive: “Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”, aggiunge: “E il fatto che voi siete figli – è una roba enorme essere figli di Dio – “la prova è nel fatto che hai ricevuto nel tuo cuore uno spirito adottivo che grida: Abba, padre, papà”. Senti Dio in te, senti lo Spirito che ti spinge, ti muove e ti protende verso il Padre: questo è il cuore della vita cristiana da cui discendono tante azione perché quando sei guidato dallo Spirito di Dio ne capitano di tutti i colori; ma dobbiamo cogliere il cuore di questa azione di Dio in noi. È bellissimo! La vita cristiana così è bella, non è pesante, non è noiosa, non è triste; è gioiosa, è piena, è il modo più bello e più pieno che hai di impiegare i tuoi giorni. Nulla di più bello di questo. Ma se noi la riduciamo a morale, è finita, diventa arida, secca, pesante, faticosa e frustrante perché nemmeno ci riusciamo; il che ci rende tristi. Carissimi, Gesù era amato, il Figlio del Padre su cui ha posto il suo compiacimento, è colui su quale scende lo Spirito Santo in forma di colomba: Gesù dopo aver offerto amorosamente la sua vita per tutti noi, per salvarci dalla schiavitù del peccato, della morte e del male, del non poter essere ciò che siamo chiamati ad essere, ci dona lo Spirito Santo. Percorreremo questo cammino dal battesimo del Signore fino alla pentecoste: è un dono di grazia grande che ci permette di vivere un’altra vita, un altro stile di vita. Carissimi cresimandi, io vi auguro con il cuore di non ridurre questa celebrazione ad un timbrino: abbiate il coraggio di lasciarvi provocare dall’azione della grazia di Dio e abbiate il coraggio di lasciare che lo Spirito vi guidi, prenda possesso di voi, vi dia occhi nuovi, vi faccia vedere nuovi orizzonti e vi faccia assaporare com’è dolce la vita che Gesù ci propone: una vita gioiosa e piena di sapore e di senso. È l’augurio che vi faccio di cuore: che possiate essere felici tutti i giorni della vostra vita. Sia lodato Gesù Cristo.