Carlotta Testa: il percorso e i partecipanti
Carlotta Testa, direttrice del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale della Diocesi di Alessandria.
Carlotta, chi si metterà in cammino quest’anno? Ma soprattutto, bisogna essere allenati per fare un’esperienza del genere?
«Mi sento di dire che l’allenamento principale a cui bisogna essere un po’ pronti è quello della mente, del cuore e dello spirito. Non è richiesta una preparazione fisica ma neanche di avere dimestichezza con la canoa. Certo, bisogna avere un minimo di capacità di nuotare e di stare a contatto con l’acqua, ma per il resto non è richiesto altro se non la capacità di sapersi adattare e saper cogliere il bello di questa esperienza, che non esclude la fatica fisica, il sole, il caldo, il dormire in semplicità per terra in una sala dell’oratorio. Anche perché la bellezza del Creato che osserveremo lungo il tragitto ci ripagherà di tutte le fatiche, così come la bellezza dell’esperienza di gruppo, di condivisione, di riflessione e di preghiera. I partecipanti di quest’anno sono giovani, in buona parte universitari. Abbiamo qualche lavoratore, i nostri seminaristi e un giovane propedeuta (un ragazzo che sta verificando la propria vocazione, ndr)».
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