Sant’Antonio e la festa all’Ospedale di Alessandria

Sant’Antonio e la festa all’Ospedale di Alessandria

Un appuntamento tradizionale e sentito per la nostra città
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Una serie di eventi culturali e di celebrazioni, sotto il titolo Cura e Comunità, caratterizza quest’anno la festa di Sant’Antonio abate, patrono dell’Azienda ospedaliera alessandrina, insieme a San Biagio. Un’iniziativa che costituisce un appuntamento ormai tradizionale e sentito dall’intera comunità cittadina, che costituisce anche l’occasione per presentare a tutti le molteplici attività dell’ospedale, in un programma ricco di eventi. Nell’ottica di un continuo sviluppo al servizio del paziente, la settimana si aprirà lunedì 13 gennaio alle ore 16 con una lectio magistralis di Roberto Cotroneo, con l’intero pomeriggio dedicato alle cosiddette Medical Humanities, per riflettere sull’integrazione tra la dimensione tecnica e scientifica dell’approccio medico tradizionale e la dimensione relazionale fornita dalle discipline umanistiche. Nel pomeriggio di martedì si ripercorreranno invece i 25 anni dall’alluvione, il tragico evento che ha duramente colpito anche l’ospedale civile.

Guarda invece al futuro l’appuntamento del giorno successivo, dedicato al continuo sviluppo della ricerca scientifica, con l’ambizione di aprirsi sempre di più verso il territorio, creando robuste reti di collaborazione. La giornata di giovedì sarà dedicata al ringraziamento di tutti i benefattori che hanno contribuito alla crescita quotidiana della azienda, mentre sabato 17 gennaio, come da tradizione, alle ore 17 il nostro vescovo monsignor Guido Gallese presiederà la Celebrazione eucaristica nella festa del Santo, seguita poi dal ringraziamento ai professionisti andati in pensione, per l’impegno e la passione profusi durante i molti anni di servizio. Il prezioso patrimonio storico dell’ospedale, composto sia da libri antichi sia da quadri, dipinti, sculture e dalle stesse strutture architettoniche, grazie anche al supporto del Fai è poi oggetto di valorizzazione e diffusione in conclusione della festa.

Stefano Tessaglia